Il Tennis Club Tradate, prende vita nel 1981 è un piccolo centro con due campi all’aperto uno in cemento e uno in terra battuta per la pratica dell’attività solo nel periodo estivo.
Ma gli anni passano il numero dei soci aumentano e la richiesta di utilizzo dei campi cresce in modo esponenziale imponendo il trasferimento nella sede odierna.
Il circolo, infatti, è quotidianamente frequentato da un gran numero di giocatori di tennis, ma anche da atleti che praticano i diversi sport che il Centro Sportivo Carlo Maria Uslenghi di Tradate accoglie: calcio, atletica, rugby e baseball.
Nel corso degli anni il Tennis Club Tradate si è ampliato con lo scopo di offrire una struttura completa che potesse soddisfare tutte le richieste; all’interno della Club House di recente costruzione si trovano bar, punto ristoro, servizio di segreteria, spogliatoi ed esternamente un ampio parcheggio.
IL PRESIDENTE ONORARIO
Il Tennis Club Tradate è legato indissolubilmente alla figura dello storico Presidente Giola Giordano.
Nel 1989/90 vennero costruiti il campo 1 e il campo 2 ed una Club House che purtroppo venne distrutta nel 2005 a causa di un incendio in circostanze ancora da chiarire.
Il Presidente a testa alta e con la schiena dritta continuò il suo mandato e nonostante l’ingente danno subito decise di portare avanti la gestione trasferendo la segreteria in un piccolo container.
Dopo ben 12 anni di sacrifici nel 2016, grazie anche ad un’esposizione personale con gli istituti bancari da parte del Presidente, la Club House è stata ricostruita portando il circolo a competere con i grandi Club delle zone limitrofe.
“Ci sono in programma altri importanti investimenti per poter rendere il circolo sempre più efficiente e migliorare così il servizio reso agli utenti” - dichiara Giordano Giola, che con orgoglio ricorda che qui HA MOSSO I PRIMI PASSI. Il campione Marco Crugnola miglior ranking 160 nel mondo nel 2012. Il Presidente ricorda commosso il compianto Paolo Crugnola ,Papà di Marco e grande amico e compagno di tennis di Giola” quando marco aveva 5 anni ,il papà ha iniziato a portarlo a giocare da noi e avendone già colto il potenziale chiedeva con insistenza che il palleggio avvenisse con gli atleti piu’ grandi”.